Tutto ciò che ottieni e tutto ciò che non riesci a ottenere
è il diretto risultato dei tuoi pensieri.
James Allen
Gli esseri umani sono creature pensanti. In ogni momento, ogni giorno, la nostra mente è al lavoro per dare un senso a quello che vediamo e percepiamo. Per quanto ciò possa sembrare ovvio, si tratta di uno dei principi che meno comprendiamo nel nostro sviluppo psicologico. Eppure comprendere la natura del pensiero è alla base di una vita pienamente funzionale e felice.
Pensare è una capacità, una funzione della coscienza umana.
Nessuno sa esattamente da dove arrivi il pensiero, ma possiamo affermare che proviene dallo stesso posto in cui si trova qualunque cosa faccia battere il nostro cuore: deriva dall’essere vivi. Come nel caso di altre funzioni umane, il pensiero esiste con o senza il nostro volere.
In questo senso, il pensiero è un elemento impersonale della nostra esistenza.
[..] Siamo noi gli artefici dei nostri pensieri a differenza di altre funzioni e abilità che possediamo in quanto esseri umani, difficilmente ci ricordiamo che siamo noi gli artefici dei nostri pensieri.
È facile ricordarsi che la voce è il prodotto della nostra capacità di parlare. Sarebbe praticamente impossibile restare sorpresi dalla nostra capacità di linguaggio, visto che sappiamo benissimo che siamo noi a produrre i suoni. Possiamo gridare, strillare, sbraitare e infuriarci, ma il suono della nostra stessa voce non potrebbe mai spaventarci.
Lo stesso si può dire della capacità di ingerire e digerire il cibo. Non sarebbe possibile mangiare qualcosa e poi chiederci come mai sentiamo un determinato sapore in bocca: sappiamo benissimo che siamo stati noi a metterci il cibo in bocca.
[..] Ma con il pensiero è diverso. Una volta William James, padre della psicologia americana, disse:
“Il pensiero è il grande artefice della nostra esperienza.”
Ogni esperienza e percezione nella vita si basa sul pensiero.
Il pensiero, che precede ogni cosa e persiste in modo automatico, è la nostra funzione più basilare e che ci tocca più da vicino.
Abbiamo imparato in modo del tutto innocente a interpretare i nostri pensieri come se fossero “reali”, ma il pensiero non è altro che un’abilità di cui disponiamo: siamo noi a generarlo. È facile credere che, se pensiamo qualcosa, allora l’oggetto del nostro pensiero (il contenuto) corrisponde alla realtà. Una volta capito che il pensiero è un’abilità piuttosto che una realtà, saremo in grado di accantonare qualsiasi pensiero negativo che attraversi la nostra mente. Così facendo, comincerà a venire a galla un sentimento positivo di felicità. Se continuiamo a essere un porto sicuro per i pensieri negativi (prestando loro troppa attenzione o soffermandoci su di essi), ci perderemo i sentimenti positivi e risentiremo degli effetti della negatività.
Ecco un semplice esempio di come il pensiero possa essere frainteso e di come un simile fraintendimento possa avere un’influenza su di noi, artefici dell’equivoco.
Facciamo finta di rovesciare per sbaglio un bicchiere d’acqua al ristorante, di alzare lo sguardo e vedere un uomo, due tavoli più in là, che ci lancia quella che a noi sembra un’occhiata di disapprovazione. La nostra reazione è di rabbia. “Cosa vuole quello?” pensiamo. “Non gli è mai caduto niente di mano? Che cretino!”.
Ciò che pensiamo delle circostanze ci fa sentire frustrati e finisce per rovinarci il pomeriggio. L’incidente ci torna in mente di continuo, a distanza di pochi minuti, e quando ci pensiamo, ci arrabbiamo. Ma la verità è che quell’uomo non aveva nemmeno visto che avevamo rovesciato l’acqua.
Era perso nel proprio mondo, ripensava a un errore che aveva commesso al lavoro quel giorno. Non avrebbe potuto importargliene di meno di noi. In effetti, non sapeva nemmeno della nostra esistenza.
Sfortunatamente, tutti noi ci siamo ritrovati molte volte in una situazione simile.
Ci scordiamo che si tratta solo dei nostri pensieri. Ci riempiamo la testa di informazioni false che poi interpretiamo come se fossero “reali” invece di semplici “pensieri”.
Se solo riuscissimo a tenere sempre a mente che siamo noi gli artefici dei nostri pensieri! Sapendo che, nel momento in cui pensiamo qualcosa, ne avvertiamo gli effetti, come nell’esempio del ristorante ci saremmo resi conto che a infastidirci non erano i pensieri di qualcun altro, ma i nostri.
Sono i pensieri, e non le circostanze, a determinare i nostri sentimenti, e l’assenza di pensieri negativi suscita sentimenti positivi.
È il pensiero a modellare la nostra esperienza di vita. Il modo in cui pensiamo qualcosa, e soprattutto il rapporto che instauriamo con ciò che pensiamo, determinano l’effetto che i pensieri hanno su di noi.
In apparenza, il livello di felicità che proviamo aumenta e diminuisce in base alle circostanze in cui ci troviamo.
In realtà, non sono le circostanze a determinare il nostro livello di benessere, ma il modo in cui le interpretiamo.
Tratto da: Puoi Essere Felice Qualunque Cosa Accada
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Puoi Essere Felice Qualunque Cosa Accada
Cinque principi per gustare la vita con la giusta prospettiva
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Molti credono che potranno essere felici solo dopo aver risolto i propri problemi, migliorato le relazioni e raggiunto gli obiettivi prefissati. Invece Richard Carlson spiega ai lettori come essere felici subito, adesso, a prescindere dalla situazione in cui si trovano.
Basandosi su:
- i principi del Pensiero (i pensieri sono volontari, non involontari);
- i principi dell’Umore (pensare è un’attività volontaria cangiante e le sue variazioni si chiamano “umori”);
- i principi delle Realtà Separate (ciascuno pensa in modo unico e ineguagliabile e vive in realtà psicologiche separate);
- i principi dei Sentimenti (sentimenti ed emozioni fanno da barometro quando sei fuori strada, diretto verso l’infelicità);
- i principi del Momento Presente (il solo momento in cui puoi essere felice, soddisfatto e realizzato).
Questa guida indispensabile conduce il lettore attraverso le sfide della vita restituendogli la gioia di vivere e di godersi il viaggio lungo il cammino.
“Il nuovo approccio di Carlson è molto utile: solido, sensibile e ricco di buoni consigli.”
Dr. Wayne Dyer