..le persone che avremmo potuto essere vivono in
una vita fantasma rispetto alla nostra esistenza reale.
E così la domanda è chi intendi essere.[..]
Non rimpiangere qualcosa un giorno è la ragione per cui
ho fatto almeno i tre quarti delle cose migliori della mia vita.
Quante volte ci è capitato di volere o potere parlare con qualcuno di ciò che ci passava per le testa: fantasie, problemi, perplessità, dubbi; forse per un consiglio, forse solo per sentirci capiti e ascoltato, forse per avere la sensazione che a qualcuno importa davvero come stiamo.
Capita che in quei giorni giriamo inquieti per casa, andiamo su e giù per una stanza, prendiamo il telefono per chiamare la nostra migliore amica, una collega di lavoro con la quale andiamo particolarmente d’accordo; chiunque, purché possa darci retta e soprattutto sia degno della nostra fiducia. Ma poi riagganciamo a metà numero, perché la paura di essere fraintesi o, peggio ancora, giudicati ci fa fare un passo indietro.
In questo periodo, come non mai internet con i social (facebook, twitter ed altri) ci rende facile condividere il nostro stato d’animo. A volte però nasce il bisogno di poter parlare con qualcuno che non necessariamente sappia chi siamo, come siamo, quello che facciamo, cosa abbiamo fatto o non fatto fin’ora nella vita; insomma, che con una certa oggettività possa valutare la nostra condizione e darci con schiettezza un’opinione.
Lo sa bene Sugar, o meglio Cheryl Strayed, autrice di “Piccole cose meravigliose” che ha fatto della sua rubrica Dear Sugar il suo punto di forza per confrontarsi con persone del tutto estranee, su problemi piccoli e grandi che ognuno di noi ha affrontato. Questo libro è una raccolta di diverse mail, infatti a scriverle sono persone di ogni età, non c’è un categoria standard. Sugar ha il dono dell’empatia, riesce a immedesimarsi completamente tra i problemi dei suoi fans. Risponde a lettere di ogni genere. Alcune parlano di avventura e di amore, altre di perdita e lutto, e altre ancora di problemi economici o familiari, sessualità confuse, traditi e traditori, vittime di abusi ecc.
Mi ha colpito la schiettezza con cui risponde: non usa giri di parole, và dritta al punto nel bene o nel male. Vista la diversità dei consigli chiesti, è quasi impossibile non imbattersi in una lettera e dire: “questa sembra che l’abbia scritta io”. Nelle risposte, a volte lunghe, altre brevi, troviamo un po’ della vita di Cheryl, lei stessa si mette a nudo, raccontando episodi del suo passato o del suo presente attinenti all’argomento della lettera in questione.
Pagina dopo pagina scopriamo che ha avuto un passato difficile, un matrimonio fallito alle spalle, un pessimo rapporto con il padre e la morte prematura della madre l’ha segnata profondamente. Oggi ha una vita soddisfacente, due figli ed è sposata con il “Signor Sugar” (come lo chiama lei), con cui ha un buon rapporto e un’ottima sintonia. Evidentemente la rubrica di Sugar ha avuto successo, le sue parole, i consigli, la determinazione con cui risponde piacciono ai lettori della rivista.
In Piccole cose meravigliose ci sono pagine colme di comprensione e umanità, calore e perchè no di umorismo che ci offrono un faro di luce e speranza nel bel mezzo di un momento di buia tempesta.
Anche in quei momenti quando tutto sembra ormai perso,
la storia di un’altra persona ci mostra che c’è sempre
ancora una speranza di rialzarsi, di risollevare lo sguardo,
di sorridere di nuovo. 😉
Cheryl ha riacceso questa speranza nella vita di chi ha incrociato la sua e questo libro che raccoglie tante storie vuole continuare a farlo.
Consiglio questo libro, diverso dal solito romanzo, perché tratta talmente tante esperienze di vita che, sicuramente, in una di queste c’è anche la vostra!
Buona lettura!
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