Il fiume dell’essere
L’amore ti dà sostanza, l’amore ti dà integrità, l’amore ti rende centrato.
Ma rappresenta solo metà del viaggio: devi completare l’altra metà con la meditazione, con la consapevolezza.
D’altra parte, l’amore ti prepara per la seconda metà del viaggio.
L’amore è la prima metà e la consapevolezza è la seconda metà, la parte finale.
Tra queste due metà, raggiungi il divino.
Tra l’amore e la consapevolezza, tra queste due sponde, scorre il fiume dell’essere.
Non evitare l’amore; l’amore prepara il terreno e, nel terreno dell’amore, può crescere il seme della meditazione, solo nel terreno dell’amore.
Da Il Sentiero Si Crea Camminando di Osho
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Il Sentiero Si Crea Camminando – Lo zen come metafora della vita
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Questa è la mia sensazione riguardo ognuno di voi. Vivi qui da tempo immemorabile, da un’eternità; è impossibile che tu non abbia mai incontrato quel vuoto, è impossibile che tu non sia mai arrivato dove il mondo finisce. Sei fuggito via; ti faceva troppa paura, era spaventoso, terrificante. Ancora un passo e ti saresti illuminato; ancora un solo passo, uno soltanto.
Lo Zen insegna come fare quel passo, come saltare in quel nulla. Quel nulla è il nirvana, quel nulla è il divino. Quel caos non è soltanto caos; il caos è solo un lato del cartello. Sull’altro lato, quel caos si trasforma in un’immensa creatività. È soltanto dal caos che nascono le stelle, è soltanto dal caos che nasce il creato; il caos è un altro aspetto della stessa energia. Il caos è potenziale creativo.
Il nulla è l’altro lato del Tutto. Lo Zen consta di un solo passo, è un viaggio che accade in un solo passo. […] L’intero insegnamento dello Zen consiste in questo soltanto: come compiere il salto nel nulla, come arrivare fino ai confini della tua mente, vale a dire là dove il mondo finisce, come stare in piedi su quel dirupo, fronteggiare l’abisso e non soccombere alla paura, come trovare abbastanza coraggio per fare quell’ultimo salto.